🌊 Tracce del Passato: I Maremoti che hanno Plasmato le Coste Salentine🪨 (con il Prof. Paolo Sansò)
- CuŠcénzia
- 23 ott 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Il Salento, con le sue coste mozzafiato e le acque cristalline, nasconde una storia geologica affascinante e talvolta drammatica. 🕰️ Recenti studi condotti dai professori Giuseppe Mastronuzzi dell’Università di Bari e Paolo Sansò dell'Università del Salento hanno rivelato che questa regione ha sperimentato eventi di maremoto significativi nel corso dei secoli, offrendo preziose informazioni sulla sua evoluzione geologica e sui rischi naturali. 🔍
Il Prof. Giuseppe Mastronuzzi 👨🏫 è l’attuale Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università degli Studi di Bari, ha condotto ricerche in Nord Africa, America ed Europa; è anche delegato italiano in diversi progetti IGCP (UNESCO) sulle coste, dinamica e variazioni del livello del mare 🌊.
Il Prof. Paolo Sansò 👨🔬 è professore associato di Geografia fisica e Geomorfologia presso l'Università del Salento. La sua ricerca si è concentrata sulla geologia ambientale, con particolare attenzione all'evoluzione del paesaggio costiero pugliese 🏝️; ha studiato l'impatto delle variazioni del livello del mare, del clima e delle attività umane sulla costa salentina durante l'Olocene. Le sue ricerche hanno anche affrontato temi cruciali come l'erosione costiera, gli effetti dei maremoti storici e i rischi geomorfologici nel territorio pugliese 🌋.
Il Contesto Geologico del Salento 🗺️
Il Salento si estende per circa 350 km tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio, rappresentando un libro aperto sulla storia geologica del Mediterraneo. 📚 La sua struttura è il risultato di milioni di anni di processi geologici complessi:
· Un basamento carbonatico spesso circa 6 km, testimone di antichi mari tropicali 🐠
· Sottili coperture di età terziaria e quaternaria, che raccontano storie più recenti 🌱
· Sistemi di faglie appenniniche (NordOvest-SudEst) e antiappenniniche (NordEst-SudOvest), cicatrici di antichi movimenti tettonici 🏔️
Nonostante sia considerata una regione a bassa sismicità, il Salento è circondato da zone fortemente sismiche, come la costa dell'Albania e delle Isole Ionie ad est, l'Arco Calabro e l'Appennino meridionale a ovest. Questa posizione "strategica" rende il Salento un osservatorio naturale unico per lo studio dei fenomeni tsunamigenici. 🌊
Evidenze di Maremoti nel Salento 🕵️♂️🔍
Le ricerche meticolose di Mastronuzzi e Sansò hanno portato alla luce prove sorprendenti di antichi maremoti. Questi indizi, nascosti in piena vista, raccontano storie di onde gigantesche e terre sommerse:
1. Blocchi di Grandi Dimensioni 🪨 Immaginate di trovare un masso grande come un piccolo edificio sulla costa. Come ci è arrivato? La risposta sta nella potenza dei maremoti del passato.
2. Accumuli di Sedimenti 🏝️ Il mare ha lasciato la sua firma in luoghi inaspettati:
depositi marini trovati in aree normalmente sopra il livello del mare, come se il mare avesse fatto una passeggiata sulla terraferma
3. Evidenze Biologiche 🐚 La vita marina ha lasciato tracce in luoghi ora asciutti:
o Vermetidi e altri organismi marini trovati su blocchi a quote elevate, testimoni silenziosi di antiche inondazioni
Località Chiave e Loro Caratteristiche 📍
Il Salento è costellato di siti che raccontano la storia dei maremoti passati. Ogni località è come una pagina di un libro antico, che i ricercatori hanno imparato a leggere:
1. Torre Santa Sabina Un vero e proprio archivio naturale di eventi passati:
Accumulo di circa 80 blocchi, 30 km a NordOvest di Brindisi 🌫️
Datazioni radiometriche rivelano eventi di 610±60, 540±60, 1200±80 anni fa
2. Torre Sant'Emiliano Un monumento alla potenza della natura:
Imponente accumulo tra Otranto e Porto Badisco
Due cordoni di blocchi separati da un truogolo profondo 2 m, come le onde di un mare pietrificato ☁️☁️
3. Chiesa Valeriano Un puzzle geologico che rivela la direzione delle antiche onde:
Blocchi embricati con assi orientati in direzione Nord-Sud
Presenza di vaschette di soluzione formatesi prima del distacco, come impronte digitali del mare 🥃
4. Torre Squillace Il blocco volante:
Megablocchi su superficie rocciosa a circa 2 m di quota 🪨
Un grande blocco, pesante 80 tonnellate, è stato trasportato verso terra per 40 metri prima di “atterrare” e frammentarsi in quattro blocchi
5. Baia d'Argento Un campo di battaglia tra terra e mare:
Accumulo di blocchi che termina a 80 m dalla linea di riva, segnando l'estremo limite dell'avanzata marina 🧊
Questi siti non sono solo curiosità geologiche, ma veri e propri archivi naturali che ci permettono di comprendere la frequenza e l'intensità degli eventi di tsunami nel passato del Salento. 📚🌊
Eventi Storici Significativi 📅
Attraverso un'attenta analisi delle evidenze geologiche e dei documenti storici, Mastronuzzi e Sansò hanno identificato alcuni eventi di maremoto particolarmente significativi che hanno colpito il Salento:

1. 5 dicembre 1456: Un terremoto produsse probabilmente una frana sottomarina nel Mar Ionio 💥che innescò un maremoto che raggiunse le coste salentine, lasciando tracce ancora visibili oggi.
2. 6 aprile 1667: Un evento catastrofico che colpì le due sponde dell'Adriatico 🌉:
o Epicentro localizzato a circa 190 km a NordNordEst delle coste brindisine
o Causò la distruzione della città di Ragusa (Croazia), l'odierna Dubrovnik.
o Le cronache dell'epoca parlano di "onde alte come montagne" 🏔️🌊
3. 20 febbraio 1743: Il Canale d'Otranto divenne l'epicentro di un evento drammatico:
o Epicentro situato a soli 50 km a SudEst di Otranto
o I danni del terremoto si estesero da
Napoli a Roma, includendo le Isole Ionie e la costa albanese
o Testimonianze dell'epoca descrivono il mare che "è stato così spaventoso, che ritirandosi il mare, faceansi vedere aperture della terra" 🌊↩️🌊
4. 24 aprile 1836: Il Golfo di Taranto fu teatro di un evento tsunamigenico memorabile:
o Epicentro localizzato sulla costa di Rossano Calabro
o La spiaggia di Rossano Calabro fu completamente inondata
o Le acque avanzarono per ben 50 metri nell'entroterra, trascinando con sé imbarcazioni e detriti 🚤🌊
Questi eventi non sono solo date su un calendario, ma momenti cruciali che hanno plasmato il paesaggio e la storia del Salento. 🕰️🗺️
Metodologie di Ricerca: Come si Studia un Maremoto del Passato? 🔬📊
I professori Mastronuzzi e Sansò hanno utilizzato un approccio multidisciplinare per svelare i segreti dei maremoti salentini:
1. Analisi Geomorfologica 🏞️
Studio dettagliato delle forme del paesaggio costiero e identificazione di anomalie morfologiche riconducibili a eventi estremi
2. Datazione Radiometrica ⏳
Permette di "datare" con precisione, su campioni di organismi, gli eventi ricercati
3. Analisi Idrodinamica 💧
Calcolo dell'altezza e della forza delle onde necessarie al trasporto dei blocchi giganti con modelli matematici avanzati
4. Ricerca Storica 📜
Consultazione di archivi, cronache locali e resoconti storici di eventi catastrofici correlati con evidenze geologiche.
Questo approccio integrato ha permesso di ricostruire con precisione la storia tsunamigenica del Salento, offrendo una prospettiva unica sulla vulnerabilità e la resilienza della nostra regione. 🔍🌟
Implicazioni e Importanza degli Studi 💡
Le ricerche di Mastronuzzi e Sansò non sono solo un esercizio accademico, ma hanno importanti implicazioni pratiche:
1. Valutazione della Pericolosità ⚠️
Valutazione della probabilità di futuri eventi tsunamigenici
Base scientifica per la creazione di mappe di rischio aggiornate
2. Pianificazione Territoriale 🏙️
Informazioni cruciali per la gestione delle aree costiere
Supporto per decisioni informate su sviluppo urbano e infrastrutture costiere
3. Conservazione del Patrimonio Geologico 🏛️
Identificazione di siti di importante valore scientifico
Promozione della tutela di questi "archivi naturali" per future ricerche
4. Educazione Pubblica 📚
Aumento della consapevolezza sui rischi naturali
Strumenti per educare la popolazione sull'importanza della preparazione e della prevenzione
Le ricerche di Mastronuzzi e Sansò hanno trasformato le coste del Salento in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Ogni tratto di costa, ogni blocco roccioso o accumulo sedimentario in posizione anomala racconta una storia di forze naturali immense e di un paesaggio in continua evoluzione.Questi studi non solo arricchiscono la nostra comprensione scientifica, ma ci invitano anche a guardare il territorio con occhi nuovi. Il Salento non è solo una destinazione turistica, ma un testimone silenzioso di eventi epocali che hanno plasmato la storia del Mediterraneo. La prossima volta che passeggerete lungo le coste salentine, ricordate: state camminando su un palcoscenico dove si sono svolti drammi naturali di proporzioni epiche. Ogni granello di sabbia, ogni falesia, ogni onda che si infrange sulla riva è parte di una storia millenaria che continua ancora oggi. 🏖️🕰️🌟
E, ancora più importante, ci ricordano che il Salento è anche un territorio dinamico e in costante evoluzione e comprendere il suo passato è fondamentale per costruire un futuro più sicuro e resiliente. 🌍
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