🍉Palestina: Quando (anche) i Dati Scientifici Raccontano una Tragedia Umanitaria
- CuŠcénzia
- 9 giu
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 10 giu
Ciao ragazzi! Oggi parliamo di numeri che urlano, di dati che non possiamo ignorare. Perché anche noi, dal nostro piccolo angolo di terra, dobbiamo capire cosa sta succedendo dall'altra parte del nostro stesso mare, e questo a attraverso gli occhi della scienza.
🔬 I Numeri Non Mentono Mai
Sapete cosa ci insegna la ricerca scientifica? Che i dati sono più potenti di mille parole. E i dati in Palestina, soprattutto su Gaza, sono devastanti come un temporale estivo che si abbatte sulle nostre campagne, ma infinitamente più tragici.
Le cifre parlano chiaro:

📈 Oltre 64.260 (ora circa 70.000) vittime stimate (fonte: The Lancet)
13.300+ bambini (ora circa 14.000) - più dell'intera popolazione giovanile di Lecce
🏥 Sistema sanitario al collasso totale
💧 Accesso all'acqua potabile: praticamente zero
Immaginate se nella vostra città improvvisamente non arrivasse più acqua potabile. O se l'ospedale Vito Fazzi di Lecce non potesse più ricevere medicine. Ecco, questo è ciò che sta vivendo Gaza da mesi.
Inoltre, dal punto di vista scientifico, stiamo osservando:
🦠 Crisi sanitaria: malattie infettive in aumento esponenziale
Malnutrizione infantile: dati paragonabili alle peggiori carestie storiche
Distruzione infrastrutturale: un ecosistema completamente compromesso
👩🔬 Le Fonti: Chi Sta Documentando la Crisi
Ricercatori di tutto il mondo stanno documentando questa tragedia con rigore scientifico. Il Comitato Speciale ONU, Amnesty International, e prestigiose riviste mediche come The Lancet sono solo alcune delle più autorevoli che ci mostrano come la ricerca basata sui dati possa fare luce su una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo.
Il Comitato Speciale ONU: la voce istituzionale
Il Comitato Speciale ONU per le Pratiche Israeliane (istituito nel 1968) ha pubblicato a novembre 2024 un report che conclude che "i metodi di guerra di Israele a Gaza sono consistenti con le caratteristiche del genocidio".
La metodologia del Comitato Speciale (Report A/79/363):
Composizione multipla: tre Stati membri (Malaysia, Senegal, Sri Lanka) che garantiscono rappresentanza geografica globale
Network esteso: incontri con funzionari governativi, organizzazioni ONU, società civile, difensori dei diritti umani e famiglie palestinesi
Analisi temporale: 10 mesi di osservazione (ottobre 2023 - luglio 2024)
Limitazioni riconosciute: impossibilità di accesso diretto al territorio (Israele nega sistematicamente l'accesso al Comitato)
Dati ambientali devastanti:
Oltre 25.000 tonnellate di esplosivi - equivalenti a due bombe nucleari - sganciate su Gaza
Collasso dei sistemi idrici e sanitari documentato via satellite
"Devastazione agricola e inquinamento tossico" che creerà impatti sanitari duraturi
Uso di "sistemi di targeting potenziati dall'AI" evidenziato dal "numero schiacciante di donne e bambini tra le vittime"
Conclusioni del Comitato: "Attraverso l'assedio di Gaza, l'ostruzione degli aiuti umanitari, insieme ad attacchi mirati e uccisioni di civili e operatori umanitari, Israele sta intenzionalmente causando morte, fame e gravi lesioni, usando la fame come metodo di guerra e infliggendo punizione collettiva alla popolazione palestinese".
L'approccio di Amnesty International: 212 interviste e analisi satellitari
Pensate a quanto è difficile fare ricerca scientifica in una zona di guerra - è come cercare di studiare un fenomeno durante una tempesta! I ricercatori di Amnesty hanno dovuto inventarsi metodi creativi per raccogliere dati affidabili senza poter mettere piede sul territorio.🛰️

La loro metodologia è stata rigorosa e sistematica:
212 interviste con testimoni palestinesi, operatori sanitari e autorità locali
Analisi satellitare delle immagini prima e dopo i bombardamenti
Verifica forense delle armi attraverso l'analisi dei frammenti metallici
Analisi delle dichiarazioni ufficiali di 102 funzionari israeliani
Il periodo di studio? 9 mesi intensivi dall'ottobre 2023 al luglio 2024 📚
42.000+ palestinesi uccisi solo nel primo anno di conflitto
13.300+ bambini morti (oltre il 31% del totale)
90% della popolazione (2,3 milioni di persone) sfollata
96% dei bambini di Gaza risultano malnutriti
Le pubblicazioni scientifiche: l'esempio dell'articolo su Lancet
Stanno emergendo sempre più pubblicazioni scientifiche peer-reviewed che documentano la crisi. The Lancet, una delle riviste mediche più rispettate al mondo, ha pubblicato studi che usano tecniche statistiche sofisticate chiamate "capture-recapture analysis".
Cos'è questa tecnica? E' nata in ecologia, per voler sapere quanti pesci ci sono in un lago: ne pescate alcuni, li marchiate, li rilasciate, poi pescate di nuovo e vedete quanti di quelli ripresi erano già marchati. Con calcoli matematici potete stimare la popolazione totale. I ricercatori hanno fatto la stessa cosa con tre diverse fonti di dati sui decessi a Gaza per stimare il numero reale di vittime.
I risultati dello studio:
Il numero reale di morti è probabilmente 64.260 (intervallo di confidenza 95%: 55.298-78.525), con gli stessi calcoli ora circa 70.000 ora
Sottoreporto del 41% rispetto ai dati ufficiali
Tasso di mortalità 14 volte superiore al normale
Aspettativa di vita crollata di 34,9 anni (da 75,5 a 40,5 anni)
🛰️ Le Metodologie Scientifiche Innovative per scovare la verità in "tempi di guerra"
Remote sensing: quando i satelliti diventano microscopi🔬
I ricercatori hanno usato immagini satellitari ad alta risoluzione per documentare la distruzione. Confrontando le foto del prima e del dopo, hanno potuto:
Calcolare la percentuale di edifici distrutti
Identificare ospedali e scuole colpiti
Mappare i cambiamenti nell'uso del suolo
È come usare Google Earth per la ricerca scientifica, ma con strumenti molto più sofisticati! Le immagini a falsi colori (infrarosso) permettono di vedere dettagli invisibili all'occhio umano.
Analisi forense delle armi: CSI in versione geopolitica
Una parte della ricerca di Amnesty è stata l'analisi forense dei frammenti di bombe. I ricercatori hanno:
Identificato codici di produzione Boeing (70P862352) sui frammenti
Riconosciuto sistemi di guida JDAM attraverso rivetti distintivi
Calcolato il peso degli ordigni (bombe da 1.000-2.000 libbre)
È detective work a livello scientifico - come analizzare un campione di terra per capire da dove viene, ma con conseguenze molto più serie.
Big data e social media per la verifica
Una parte innovativa della ricerca del Lancet ha usato algoritmi per analizzare i social media - Instagram, Facebook, WhatsApp, Telegram - per raccogliere necrologi e annunci di morte. È citizen science applicata alla ricerca umanitaria!
Modelli statistici: la matematica che salva vite
I ricercatori hanno usato modelli lineari generalizzati e tecniche di model averaging - roba da statistica avanzata che permette di gestire l'incertezza quando hai fonti di dati diverse e potenzialmente incomplete.
🏥 L'Impatto Sanitario: Analisi Epidemiologica
Il collasso del sistema sanitario
I dati medici gia nel 2024 mostravano un collasso sistemico:
Solo 16-19 ospedali dei 36 originali ancora parzialmente funzionanti
Oltre 1.000 operatori sanitari uccisi
560 attacchi documentati su strutture sanitarie
25 volte più casi di malattie diarroiche nei bambini sotto i 5 anni
Malnutrizione infantile

La malnutrizione acuta colpisce fino al 25% dei bambini nel nord di Gaza - percentuali tipiche delle più gravi carestie mondiali.
🧠 La Psicologia dei Grandi Numeri: Quando i Dati Diventano "Rumore di Fondo"
Il paradosso dell'ingiustizia secondaria
C'è un fenomeno psicologico che i ricercatori chiamano "compassion fatigue" o "affaticamento della compassione". Quando sentiamo parlare di "quasi 70.000 morti" a Gaza, questi numeri "ballano nella nostra testa come una forma di ingiustizia secondaria".
Cosa succede nel nostro cervello?
I dati numerici attivano la corteccia prefrontale (la parte razionale)
Ma man mano che i numeri crescono, la risposta emotiva dell'amigdala si attenua
È come quando sentiamo dire "un milione di euro" - dopo un po' diventa solo un suono
L'effetto desensibilizzazione: un meccanismo di difesa pericoloso
Durante conflitti prolungati, si osserva spesso un fenomeno di desensibilizzazione progressiva. Durante la guerra nei Balcani, le prime immagini dei cecchini che sparavano sui civili toglievano l'appetito agli spettatori, ma dopo settimane la stessa violenza veniva accettata come parte del panorama quotidiano. È un meccanismo di difesa psicologica, ma anche un rischio per la nostra umanità.
La scienza come antidoto alla desensibilizzazione
Il metodo scientifico diventa cruciale per:

Dare volto ai numeri: Ogni statistica rappresenta persone reali, come Mohammed, padre di 3 bambini, che in una delle interviste di Amnesty racconta: "Qui a Deir al-Balah, è come un apocalisse..." - Le 902 famiglie completamente cancellate documentate dall'ONU rappresentano intere genealogie perse.
Contestualizzare la portata: 70.000 morti stimati equivalgono all'intera Brindisi. L'aspettativa di vita calata di 34,9 anni riporta Gaza ai livelli del 1800.
Mantenere la precisione metodologica: La ricerca rigorosa ci costringe a confrontarci con la realtà, non con le nostre emozioni attutite.
🧭 La Scienza Come Antidoto alla Desensibilizzazione
La ricerca su Gaza ci dimostra che la scienza non è neutrale - è uno strumento potentissimo per svelare la verità e documentare l'umanità. Quando vediamo numeri così grandi (70 mila... 90% di sfollati), è facile che diventino "rumore di fondo" - l'effetto della desensibilizzazione.
Ma la metodologia scientifica rigorosa ci obbliga a non distogliere lo sguardo. Ogni documento dell'ONU, ogni intervista di Amnesty, ogni calcolo statistico di pubblicazioni è un atto di resistenza contro l'indifferenza.
Come giovani del Salento che crescono in un mondo interconnesso, abbiamo la responsabilità di usare gli strumenti scientifici per:
Non abituarci mai all'inaccettabile
Dare volto e storia ai numeri
Verificare sempre le fonti
Mantenere viva la "indignazione scientifica"
La scienza ci dà gli strumenti per non rimanere indifferenti, "la cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande".
In un mondo che rischia la desensibilizzazione, la ricerca rigorosa condivisibile e condivisa è il nostro vaccino contro l'indifferenza. 📚
✅ L'Importanza della Trasparenza delle Fonti
I limiti della ricerca: l'onestà scientifica
Ogni buono scienziato ammette i limiti del proprio lavoro. I ricercatori hanno specificato che:
Le indagini sono state condotte necessariamente da remoto (senza accesso diretto al territorio)
Alcuni dati provengono da fonti palestinesi che potrebbero avere bias
I numeri si riferiscono solo alle morti dirette, non quelle indirette da malattie e malnutrizione
Questa onestà metodologica è ciò che distingue la scienza seria dalla propaganda.
Importante: Il Comitato Speciale ONU nota che "Israele ha costantemente negato l'accesso al territorio palestinese occupato", rendendo necessarie metodologie di ricerca alternative. Tuttavia, la convergenza di conclusioni tra organizzazioni diverse usando metodi complementari rafforza la validità scientifica dei risultati.
Verificare sempre le fonti
Come giovani scienziati, dobbiamo sempre chiederci: "Da dove vengono questi numeri? Chi li ha raccolti? Come posso verificarli?" La trasparenza dei dati è cruciale per distinguere informazione accurata da disinformazione.
Criteri per valutare una fonte:
Metodologia trasparente: i ricercatori spiegano come hanno raccolto i dati?
Riconoscimento dei limiti: ammettono le difficoltà e le possibili imprecisioni?
Confrontabilità: altre organizzazioni indipendenti arrivano a conclusioni simili?
Accesso ai dati: è possibile verificare i calcoli e le fonti primarie?
🌅 Dal Salento al Mondo: Restare Umani Attraverso la Scienza
Come giovani e cuscenziòsi, la scienza ci dà gli strumenti per non diventare spettatori passivi:
Verificare sempre le fonti (ONU, organizzazioni non governativa sovranazionali riconosciute come Amnesty International, Riviste Scientifiche)
Cercare le storie dietro i numeri
Mantenere l'indignazione scientifica - quella basata su evidenze, non su emozioni
La scienza non è fredda - è profondamente umana. Ci aiuta a non abituarci mai all'inaccettabile. 🔬❤️
Implicazioni per il futuro
Questa ricerca dimostra come la scienza possa essere uno strumento di verità anche

nelle situazioni più complesse. La trasparenza dei dati è cruciale per distinguere informazione accurata da disinformazione. Comprendere come si analizzano scientificamente le crisi umanitarie ci rende cittadini più consapevoli.
Ma comunque... c'è davvero bisogno per forza di (altre) evidenze scientifiche?!
Questo articolo è basato su:
UN Special Committee to Investigate Israeli Practices Report (A/79/363), November 2024
Jamaluddine et al., "Traumatic injury mortality in the Gaza Strip", The Lancet, 2024
Guillot et al., "Life expectancy losses in the Gaza Strip", The Lancet, 2024
UN Special Rapporteur Francesca Albanese Report on Gaza, March 2024
Dalla terra del sole, dello stesso mare e del vento del Sud-Est, portiamo luce sulla verità. Perché la scienza non è mai neutrale: è sempre dalla parte dell'umanità.
©Fonte delle immagini: eye.on.palestine
Commenti